Un’oasi familiare ricca di storia
Hotel in Val di Funes: patria di molte generazioni
Che in una posizione panoramica, a 1.160 metri d’altezza, immersi nella quiete dello scenario alpino, si viva bene, ne eravamo consapevoli anche nel 1740. Proprio in quell’anno il Gnollhof, ai tempi era conosciuto con Gnallguet, fu menzionato per la prima volta. Circa cento anni dopo, nel 1851, la proprietà del maso passò nelle mani della Famiglia Verginer, ai bis-bis-bisnonni degli attuali padroni di casa, Margit e Peter. Fu nel 1888 che si decise di aprire il maso di famiglia al pubblico: nacque così la locanda Gnollhof. Ben presto si diffuse la voce dell’apertura della nuova attività e i primi visitatori giornalieri, provenienti dalle zone più vicine, iniziarono a fare una sosta per gustare le deliziose prelibatezze fatte in casa: tra loro anche gli illustri ospiti del Bad Froy, dell’ex stabilimento termale.
A passi cauti verso il presente
Oggi come allora, la natura era considerata un dono prezioso. Per rendere omaggio a questa inesauribile fonte di energia venne costruita nel 1908 una veranda, in cui gli ospiti avevano la possibilità, col bello e col cattivo tempo, di lasciar vagare il proprio sguardo in lontananza, fin sopra le vette delle Dolomiti, le malghe alpine e il bosco vicino. Di anno in anno, sempre più visitatori venivano attirati dalla bellezza di questa oasi di quiete e rigenerazione. Con il passare del tempo il Gnollhof si trasformò lentamente in un luogo di vacanza in cui trascorrere giornate di puro benessere. Nella sauna, nell’infinity pool, nelle zone relax. Le ultime novità risalgono ai lavori di ristrutturazione nell’inverno 2019/2020. A questo periodo risale la modernizzazione della tipologia di camere “Mountain Spirit", della sala da pranzo panoramica e l’allestimento di un angolo dedicato al vino.